Concetto Pozzati – Archivio Generale

L’Archivio Generale (con i relativi cataloghi) di un artista come Concetto Pozzati risulta particolarmente complesso, sia per vastità iconografica che per la sua tipologia. Dalla giovanile produzione informale alla Nouvelle Figuration della seconda metà degli anni ‘50, egli diventa un indiscusso protagonista della “Pop Art italiana” negli anni ‘60 sperimentando, in dialettica con la pittura, i più svariati materiali (dalla plastica al neon, dal cuoio allo specchio, da sagome in legno e metallo a reperti naturali, ecc.), e sempre investigando il linguaggio della pittura con ironia, dissacrazione e profonda criticità. In quegli anni l’artista scrive dei testi e pensieri visti dalla parte del pittore. L’artista determina la sua produzione in “temi” e “cicli” specifici, esposti, compatti e organici solo nelle prime mostre; poi, ad eccezione di pochi altri, questi appaiono disseminati e frantumati. Nelle stesse varie antologiche museali del Maestro, i cicli pittorici presi in considerazione dai direttori e dai curatori non sono mai stati completi, ad eccezione del “Suicidio di Grosz” (1969) e di “Dopo il tutto” (1980), perché, se pur composti da numerose opere, determinavano un unico “quadro” e/o installazione. Il suddetto archivio ha fino ad ora realizzato i tomi del Maestro Pozzati raccogliendo opere realizzate in differenti momenti della sua creazione ed evoluzione artistica. Nessuna figura curatoriale specifica “al timone” dei vari cataloghi, ma si rimanderà criticamente ai testi e ai saggi più significativi dei diversi periodi, in modo da creare, nella collana dei tomi, una vera consultabile antologia critica.

Concetto Pozzati – Archivio Generale V Tomo

 95,00

Concetto Pozzati – Archivio Generale I Tomo

 95,00

Concetto Pozzati – Archivio Generale II Tomo

 95,00

Concetto Pozzati – Archivio Generale III Tomo

 114,00

Concetto Pozzati – Archivio Generale IV Tomo

 95,00