
Bruna Esposito
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“Il senso di quest’opera è nel farla e disfarla. Nel momento in cui, mi auguro, continuerà a essere fatta e disfatta, l’opera sarà viva”. La pazienza di Bruna Esposito, la lungimiranza di Bruna Esposito, la fantasia di Bruna Esposito. Tra le voci più interna-zionali dell’arte contemporanea italiana, tra le più eclettiche nell’usare linguaggi, tecniche, codici espressivi, per noi del MA-XXI è una presenza particolarmente cara. Nel 2000 il museo era un cantiere e lei—scelta per la prima edizione della selezio-ne riservata ai giovani talenti che dal 2018 si chiamerà Premio MAXXI Bulgari—portò e realizzò il progetto e così sia… Allora seguii quel suo lavoro, creativo e certosino, come titolare del Ministero. Ricordo l’emozione, la passione che si rimbalzavano costantemente dal Collegio Romano all’edificio di Zaha Hadid. Ricordo la gioia di Bruna nel contribuire alla nascita della nostra collezione permanente di opere.
Per farla e disfarla una quinta volta è tornata in queste sale l’estate scorsa: due mesi di “beatitudine” e di “tormento”, per riprendere sue parole, in interazione con il pubblico, immersa con i collaboratori nella posa di un simbolo carico di memoria e di speranza: la svastica sinistroversa formata sul pavimento da legumi e cereali, un intreccio di forme e colori, attorno a un fornello e a una ciotola di vetro con acqua e alloro. Il racconto dell’intero processo artistico, la creazione e il disfacimento, sono stati raccolti e documentati nell’intervista all’interno della pubblicazione, un testo corale che riunisce le testimonianze dei suoi assistenti e di tutti coloro che hanno se-guito la realizzazione di questo lavoro. Attraverso le parole di Bruna emerge il senso propiziatorio e purificatore di e così sia… e il delicato rituale che si cela dietro la posa in opera. In fondo l’artista ci suggerisce di non improvvisare, di fer-marci sempre a riflettere sulle linee di tendenza del mondo glo-bale perché, come afferma la stessa Esposito, l’arte è magia e coesione. Sì, dovremmo dare più spesso retta agli artisti.
Giovanna Melandri
Presidente Fondazione MAXXI
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