ALBUM DI FAMIGLIA

Duccio Trombadori

Anno 2015
Formato 27 x 23 cm
Pagine 191
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ISBN 9788899519001

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Tutto cominciò a Berlino nel 1948, dove mio padre si era recato subito dopo le riprese di ‘Germania anno zero’ che Roberto Rossellini girò nella capitale tedesca ancora fumante nelle sue rovine ed entrò in possesso di una prestigiosa fotocamera Contax Zeiss-Ikon che lo accompagnò per più di cinque anni in una avventurosa scoperta della fotografia: ne risultò un archivio di immagini studiate tra quelle di cronaca italiana e familiare, dei suoi amici e compagni militanti e dirigenti del PCI, e di tutti gli altri intellettuali, artisti e scrittori che avevano fino a quel momento condiviso i passaggi traumatici della occupazione tedesca dell’ Italia, della resistenza clandestina, del ritorno alla democrazia politica in un paese umiliato che si apriva con generosità ad una prospettiva di speranze e di illusioni…

Uomo dell’arte moderna per tradizione di famiglia, per vocazione e impegno critico militante, Antonello Trombadori si era tra l’altro formato negli anni Trenta una solida cultura visiva: che aderiva alla contemporanea ricerca realista nel cinema, con occhio rivolto ai capolavori di Marcel Carné e René Clair, Dziga Vertov e Pudovkin, John Ford e Orson Welles, alle lezioni sul ‘film come arte’ impartite da Rudolf Arnheim al Centro Sperimentale di Cinematografia, ai punti di vista collimanti di amici come Giuseppe De Santis, Luchino Visconti e Roberto Rossellini.


It all began in Berlin in 1948, where my father had gone after the filming of ‘Germany Year Zero’ a movie Roberto Rossellini filmed in the German capital, a city still in ruins. There he came into possession of a prestigious Contax Zeiss-Ikon camera which accompanied him for more than five years in an adventurous discovery of photography. The result was a data base of images representing Italian and family chronicles, his friends, fellow activists and leaders of the PCI, and other intellectuals, artists and writers who had also lived the passage from the traumatic German occupation of ‘Italy, to the underground resistance, till the return of democracy in a humiliated country that was generously opening to a prospect of hopes and illusions …

Antonello Trombadori came from a family of modern artists, a tradition he followed for vocation and with militant critic commitment. In the thirties Antonello Trombadori formed a strong visual culture that clung to the contemporary research in realist cinema. He was inspired by masterpieces by Marcel Carné and René Clair, Dziga Vertov and Pudovkin, John Ford and Orson Welles, by lectures on ‘film as art’ given by Rudolf Arnheim at the Experimental Cinema Centre, and shared collimating points of view with friends as Giuseppe De Santis, Luchino Visconti and Roberto Rossellini.

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