Davide Maria Coltro. L’opera completa 2000-2023

Elena Pontiggia

Anno 2023
Formato 24 x 28 cm
Copertina cartonato
Lingua Italiano/Inglese
ISBN 979-12-80049-16-2

 23,75

Sconto del 5%

Spedizione gratuita in Italia per ordini a partire da 28,00 euro

“Fare arte tecnologica potrebbe sembrare scontato, ma in realtà è un atto di coraggio, perché si affrontano questioni formali e teoriche ancora sconosciute” dice Davide Maria Coltro. E anche: “Per me un monitor è una tela viva su cui posso dipingere, che può emettere luce e far diventare un elemento pittorico anche il tempo”.
Coltro, a cui questa monografia è dedicata, è il padre del System, un sistema digitale che modifica l’opera all’infinito in un flusso visivo continuo. Cambia così la natura della “tela”, che diventa mobile e imprevedibile, come la vita. Ma cambia anche il rapporto fra l’opera e l’autore, che può intervenire su quella tela viva e reinventarla anche dopo il suo approdo in un museo o nella casa di un collezionista (entro però i limiti di un contratto fissato in anticipo tra le parti).
Savinio diceva di Longanesi che le sue opere avevano sempre qualcosa di nuovo da dire: “Praticamente, chi compra un quadro di Longanesi ne compra dieci”.Ma anche chi compra un quadro elettronico di Coltro ne compra dieci, anzi mille, anzi un numero senza fine. Del resto se tutto si muove, come sapeva Eraclito, l’opera non deve necessariamente rimanere uguale a se stessa, ma può vivere una metamorfosi potenzialmente illimitata. C’è però una particolarità nel movimento della pittura digitale di Coltro. Certo l’artista nei suoi lavori, raccogliendo le istanze di tanta parte del moderno dai futuristi ai cinetici, ha rappresentato il divenire, l’essenza mutevole delle cose. Eppure il suo è un movimento lento, a volte impercettibile, che si accorda col tempo immobile della contemplazione. Assomiglia più al moto della coscienza che a quello della macchina. E intanto il catalogo delle forme e la cronaca delle cose che rappresenta si alleggerisce, si spoglia, lasciando emergere uno spazio intessuto di luminosità. […] Elena Pontiggia