Park Eun Sun. Infinita fluidtà della pietra

Anno 2021
Formato 29 x 33
Pagine 96
Copertina cartonato
Lingua Italiano
ISBN 979-12-80049-23-0

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La passeggiata di Viareggio, uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti della Versilia è costellato da edifici Liberty oltre che da attività quali negozi, ristoranti e caffè che rendono il lungomare il palcoscenico ideale, dinamico e vitale per le opere del raffinato artista coreano Park Eun Sun.
Un’estate all’insegna dell’arte contemporanea dalle forme geometriche ma al contempo sinuose e levigate che rappresenta la sintesi perfetta tra lo stile e la poetica orientale e un richiamo alla tradizione romanico fiorentina caratterizzata dal marmo bicromo.
Le composizioni marmoree e granitiche di Park Eun Sun si sviluppano in strutture a colonna, a spirale o ancora in forme globulari e sferiche lavorate alternando due colori e stratificandoli al fine di dare origine a sculture armoniche, sapientemente plasmate e profondamente empatiche.
La sperimentazione dell’artista inizia dalla materia, la pietra, che lavora quasi scientificamente, esaltandola e al medesimo tempo destrutturandola, infatti, caratteristica fondamentale della sua gestualità contemporanea è quella di imporre una frattura.
I marmi e i graniti vengono scolpiti, levigati ed infine spaccati per poi essere ricomposti. Queste crepe sono per l’artista metafora della vita, le cicatrici della sofferenza insita nell’esistenza ma al contempo simbolo di ricostruzione e rinascita.
È questo il profondo messaggio universale di Park che giunge all’osservatore tramite un coinvolgimento che destabilizza l’equilibrio attraverso sensazioni contrastanti indotte dall’opporsi di levigatezza e frattura, ombre e luci, giochi di chiaro-scuri, vuoti e pieni.
Le sculture monumentali esposte sul vivace lungomare accompagnano i visitatori in un percorso artistico di forte impatto visivo.
Nei pressi delle centralissime Piazza Maria Luisa e Piazza Puccini, a fare da padrona è Colonna Infinita, scultura monumentale del 2016 che supera gli 11 metri di altezza e si sviluppa in una colonna a spirale che ascende al cielo in un alternarsi di lastre in marmo bianco e grigio. La sua solidità che tende all’infinito è contrassegnata dal gesto identitario dell’artista: la crepa. Lungo la superficie scorrono queste fessure che lasciano intravedere la materia e creano un muto dialogo con l’ambiente circostante che sembra fluirne all’interno.
Galleria d’arte Contini