Valerio Rocco Orlando - The Reverse Grand Tour

Ludovico Pratesi

Angelandreina Rorro

Anno 2013
Formato 23x27 cm
Pagine 128
Copertina brossura
Lingua Italiano/Inglese
ISBN 978-88-89965-44-3

 23,75

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5 marzo | 28 aprile 2013
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
Testi di Stefano Chiodi, Adrienne Drake, Raffaele Gavarro, Ilaria Gianni, Luca Lo Pinto, Bartolomeo Pietromarchi, Ludovico Pratesi, Angelandreina Rorro, Valentina Sansone, Maria Rosa Sossai.

Il Grand Tour al contrario
“Il progetto di Valerio Rocco Orlando The Reverse Grand Tour si propone come una riflessione sul senso attuale di quel fascino attrattivo che a partire dal XVII secolo spingeva i giovani dell’aristocrazia inglese e nord europea alla scoperta della culla della classicità, tra i monumenti greci e romani di Roma e Pompei, Ercolano e Siracusa, Paestum e Segesta. Valerio Rocco Orlando ci invita a un viaggio a ritroso nel tempo, a un’epoca in cui l’educazione passava inevitabilmente dall’Italia, quando la politica, la cultura e l’arte del Bel Paese costituivano una condizione necessaria di conoscenza e di apprendimento, per rientrare poi in patria impreziositi nell’animo, accresciuti nella mente e ingentiliti nell’aspetto. Non era allora infrequente che gli artisti stranieri ospiti nelle Accademie facessero da chaperon per accompagnare i giovani rampolli alla scoperta degli scorci della Roma Antica, dei suoi angoli più remoti, o che si offrissero di dipingere per loro un fiero ritratto o un paesaggio di rovine, interpretate alla luce calda di un primaverile meriggio capitolino. Esiste dunque un forte legame storico tra la pratica del Grand Tour, l’universo delle Accademie straniere a Roma e le collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, cominciate proprio nel 1911, quando entra nell’edificio costruito da Bazzani un capolavoro di Gustav Klimt, Le tre età della donna (1905), acquistato dallo Stato in occasione della mostra internazionale organizzata per l’Expo. E’ un filo rosso che Valerio Rocco Orlando ha scelto di riportare alla luce, attraverso la sua personale e corale pratica artistica”:

Ludovico Pratesi
Una questione di sguardo
“Quella di Valerio Rocco Orlando è una consapevolezza rara.
Lui sa – perché lo ha capito – che la sua arte parte dal rapporto con sua madre Maria Cristina. E’ lei che lo ha accompagnato fin da piccolo in tutte le sue fantasie e lo ha sostenuto nella crescita guardandolo a distanza e parlandogli frequentemente di suo padre, il nonno materno scomparso quando lei era piccolissima. Già alle scuole elementari Valerio Rocco Orlando manifesta una sensibilità speciale, un mondo tutto suo nel quale riesce però a coinvolgere gli altri bambini. La sua maestra lo comprende e lo sottolinea in una nota che consegna alla famiglia e che diventerà per Valerio un importante tassello di auto-conoscenza. Quando si tratta di scegliere le scuole superiori lui opta per il liceo classico. Suo padre preferirebbe una scuola più “concreta” ma sua madre media per lui e convince il marito a lasciarlo libero di scegliere. Da quel momento l’appoggio dei genitori sarà per Valerio Rocco Orlando una certezza. Intorno ai 17 anni Valerio decide di sostituire il cognome paterno con il nome e cognome del nonno materno. Probabilmente è stato questo l’inizio del percorso artistico di Valerio Rocco Orlando: la decisione di caricarsi di una storia familiare mai vissuta sentendo il bisogno di risarcire – almeno in parte – una perdita. Ma anche l’idea di dichiarare un legame forte e fecondo, quello tra lo sguardo carezzevole e complice di sua madre e la sua capacità creativa”.

Angelandreina Rorro

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