
Volumi. Danilo Bucchi
Bernardo Almeida de Pinto
Anno 2023
Formato 23 x 27 cm
Pagine 128
Copertina con bandelle
Lingua Italiano
ISBN 978-88-9397-085-3
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[…] L’opera di Danilo Bucchi, apparentemente semplice nella sua immediatezza, ci pone tuttavia di fronte a complessi problemi concettuali. Innanzitutto, di fronte a una difficile domanda: come far sentire la pittura oltre i rigorosi modelli del visibile e permettere che, allo stesso tempo, la si possa ugualmente avvicinare alla percezione del suo volume andando incontro a una dimensione tattile, quasi scultorea, ma anche alla nostra memoria della musica e del ritmo, cercando in essa un’esperienza di ordine musicale?
Infatti, nelle sue molteplici espressioni — installazione, fotografia, pittura o anche nei lavori di carattere digitale — l’artista ritorna sempre in una modalità che possiamo designare come di natura ritmica, che ci permette di percepire la sua intensa relazione con una notazione di carattere musicale. È così che ogni gesto, ogni segno, ogni movimento del corpo — perché è di registri del corpo che di fatto parliamo — che si proietta sulle superfici e che troviamo costantemente nel suo lavoro, si segnala come forma di una gestualità vicina all’improvvisazione, alla notazione musicale e persino alla poesia concreta, che rivela, contemporaneamente alla capacità di muoversi verso i giochi del caso di John Cage, un forte indice performativo: come, a questo proposito, ha detto Achille Bonito Oliva “Oltre ci sono gli imprevisti della vita e le forme nella sua creatività”.[…] Bernardo Pinto de Almeida
Infatti, nelle sue molteplici espressioni — installazione, fotografia, pittura o anche nei lavori di carattere digitale — l’artista ritorna sempre in una modalità che possiamo designare come di natura ritmica, che ci permette di percepire la sua intensa relazione con una notazione di carattere musicale. È così che ogni gesto, ogni segno, ogni movimento del corpo — perché è di registri del corpo che di fatto parliamo — che si proietta sulle superfici e che troviamo costantemente nel suo lavoro, si segnala come forma di una gestualità vicina all’improvvisazione, alla notazione musicale e persino alla poesia concreta, che rivela, contemporaneamente alla capacità di muoversi verso i giochi del caso di John Cage, un forte indice performativo: come, a questo proposito, ha detto Achille Bonito Oliva “Oltre ci sono gli imprevisti della vita e le forme nella sua creatività”.[…] Bernardo Pinto de Almeida