
Ustica. Residenza d'Artista 2017/2018
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Ustica è stata abitata dall’età del bronzo fino alla fine del periodo antico, come testimoniano gli scavi archeologici che hanno messo in luce un villaggio preistorico, sorto nel XIV secolo a.C. e abbandonato nel XIII secolo a.C., alcune
necropoli che hanno restituito materiali attribuiti a Fenici o Cartaginesi, mosaici, monete e altri oggetti attestano la presenza nell’isola dei Romani. Non vi sono testimonianze archeologiche di insediamenti arabi, pertanto, si può presupporre che dall’VIII all’XI secolo l’isola sia stata abitata saltuariamente. I Normanni vi costruirono la chiesa di S. Maria e il Convento dei Benedettini, che i Saraceni, nel sec. XIV, distrussero impadronendosi dell’isola e disperdendo la popolazione. Ustica rimase disabitata e divenne luogo di scorrerie piratesche fino al XVIII secolo ma venne colonizzata in periodo borbonico, nella seconda metà del ‘700, e ripopolata da abitanti provenienti da Lipari, insieme a Palermitani e Trapanesi.
La popolazione ha conservato i costumi e il dialetto eoliano e si è sviluppata con continuità fino alla metà del XIX secolo, fino a che non iniziarono le prime forme di emigrazione.
I Borboni utilizzarono Ustica anche per la deportazione di prigionieri politici, uso che si protrasse con i Savoia e proseguì con il regime fascista. Tra i deportati illustri ricordiamo Antonio Gramsci, Ferruccio Parri, Carlo e Nello Rosselli che ebbero un importante influsso sulle popolazioni usticesi dato che l’isola rimase colonia penale attiva fino agli anni ‘50. La storia affascinante di Ustica è stata trasmessa ai giovani artisti in residenza che hanno imparato ad amarla e a condividerne la sua storia millenaria che affiora nella forza dei suoi abitanti e dalle tradizioni che permangono nelle attività lavorative e nelle pratiche religiose tutt’oggi presenti.
Le Residenze d’artista, realizzate a Ustica, nel 2017 e 2018 hanno fornito, a 14 artisti selezionati dall’archivio S.A.C.S. (archivio dei giovani artisti siciliani istituito dal Museo Riso) un’esperienza immersiva in un’isola preziosa, punto di riferimento, da anni, di appassionati della natura incontaminata, di sportivi, di amanti del mare e soprattutto della storia millenaria che ha lasciato segni profondi sul territorio.